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Mi perdoni, ma affermazioni

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Mi perdoni, ma affermazioni come questa proprio non le digerisco:

Se l'unico modo per competere e' evadere le tasse, meglio cambiare carriera perche' vuol dire che non si e' competitivi.

Trovo che sia davvero un'affermazione priva di senso.

Siamo in un mondo globalizzato, ed uno dei fattori che rende competitivo l'"ambiente" in cui operano le imprese è proprio il peso del fisco.

Mi spiegherebbe, concettualmente da un punto di vista economico, e non legalmente, che differenza c'è tra pagare il metà delle imposte in Italia ed il pagarle integralmente in un paese che pretende la metà delle imposte?

Dobbiamo forse pensare che tutti coloro che se ne vanno in paesi dal fisco meno vorace sono "non competitivi" e dovrebbero cambiare mestiere? Attenzione perchè l'elenco diventerebbe molto lungo nonchè estremamente interessante.

Non potrebbe anche essere che imprese che sarebbero assolutamente sane e competitive in Usa o Svizzera o Irlanda diventano non competitive in Italia grazie al peso del fisco sulle imprese ai primi posti al mondo (sembrerebbe secondo la banca mondiale)?

Appunto imprese che, una volta migrate all'estero, tornano ad essere competitive (ed ovviamente le imprese estere in Italia non vengono).

Forse l'"inefficienza" non sta nelle imprese, ma altrove, ed è questo "altrove" che dovrebbe cambiare mestiere.

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Una domanda ed una considerazione sulle stime sull'evasione: esistono solo i confronti internazionali di Schneider o ce ne sono anche altri, magari basati su metodologie differenti (possibilmente non fondate sull'utilizzo di contante, che in Italia è probabilmente più elevato per fattori culturali indipendentemente dall'evasione)?
Perchè a me i numeri sull'economia sommersa sembrano ogni giorno di più i numeri del lotto: com'è possibile che ci siano differenze così marcate tra Istat e Schneider?A me tra 16-17-18 e 22 non sembra affatto che la differenza sia poca, figurarsi rispetto a 27.

Dobbiamo fidarci di chi sovrastima di 5 punti per errori di una banalità così sconcertante?

Wikipedia (perdonatemi) cita questo studio:

http://mpra.ub.uni-muenchen.de/29672/

che parla di 18/19% di redditi non dichiarati negli Usa. Cifra che risulta paurosamente simile alle stime Istat relative all'Italia. Anche rapportando tale numero (dice circa 2 trilioni) al pil Usa, arriviamo ad oltre il 14%, che è un numero molto diverso dall'8-9% di Schneider.

A che numeri dobbiamo credere?
La mia impressione, vedendo numeri che quasi raddoppiano da una stima all'altra, è che abbiamo a che fare con stime assolutamente poco affidabili.

La mia impressione  è che l'evasione in Italia sia assolutamente sovrastimata (nel confrontarla con quella degli altri paesi) e che serva solamente come capro espiatorio per una classe politica di incapaci e malfattori. Un modo come un altro per distogliere l'attenzione dall'inettitudine di chi incassa e spende i soldi delle imposte e dare il via ad una indecente caccia alle streghe magari proprio contro quelli che mandano avanti il paese (cioè le PMI, o sono i dipendenti pubblici che non evadono a mandare avanti la baracca?).

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Ultima nota: a guardare il grafico che mostra la correlazione tra evasione e autonomi, a me sembra che pesino di più i fattori culturali. I paesi "latini" e meno avanzati evadono generalmente tanto. Gli altri stanno tutti in una bella nuvoletta che secondo me non mostra alcuna correlazione.

Come si posizionerebbero in un grafico del genere nord e sud Italia separatamente (dato che sembra che in Italia l'evasione "anomala" sia fenomeno che riguarda prevalentemente il sud)?

Grazie


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